Ogni qualvolta che mi viene affidato un lavoro per la realizzazione di un nuovo impianto elettrico o per un suo rifacimento, da parte di architetti o anche da geometri, mi viene chiesto quale sia la dotazione minima che esso deve avere. In questo caso è importante fare riferimento a quello che prescrive la normativa vigente. Questa suddivide ogni impianto in vari livelli di dotazione minima. Per dotazione minima la normativa si riferisce al numero di:
- prese di corrente
- prese per la televisione
- Lampada di emergenza contro il blackout
- prese telefoniche
- prese trasmissione dati

Allo stesso modo bisogna considerare in fase di progettazione che la dotazione minima garantisca all’utente finale la miglior fruibilità dell’impianto stesso.
Soprattutto si evitano anche quelle che sono le richieste dell’utente a lavori finiti, un esempio che si è ripetuto molto spesso nel corso della mia attività quando ho riscontrato che questa normativa non veniva applicata, è stato lo scarso numero di prese elettriche di cui era dotato l’impianto elettrico. A causa di ciò ho dovuto apportare delle modifiche per soddisfare l’utente e la messa a norma. Oltretutto questo esempio ci mostra come sia importante la fase di progettazione prima dell’inizio dei lavori per evitarci questi problemi.
Livelli
La normativa prevede tre livelli per la dotazione minima degli impianto anche in funzione della superficie calpestabile di ogni ambiente.
- base livello 1
- standard livello 2
- domotico livello 3
Il primo livello corrisponde a una dotazione minima sotto la quale il nuovo impianto risulterebbe non ha norma. Il secondo livello corrisponde a una dotazione minima che ci consente di avere una buona fruibilità dell’impianto. Mentre il terzo livello corrisponde a un impianto evoluto con un alta dotazione. Per esempio posso citare le tapparelle motorizzate,sensori di allarme, sensori antincendio e l’uso della domotica per la gestione dell’impianto elettrico.
In base a questi livelli verrà determinato il numero di prese, interruttori, prese telefoniche e tv presenti nell’impianto elettrico. Andiamo a vedere come si applicano questi livelli a un nuovo.
Per esempio in una camera da letto la cui superficie calpestabile sia di circa 10 mq., realizzeremo l’impianto in questo modo:
Impianto elettrico Livello 1
- Quattro prese di corrente
- Un interruttore per punto luce
- Una presa tv
Impianto elettrico Livello 2
- Cinque prese di corrente
- Due deviatore per punto luce
- Una presa tv
- Una presa telefonica o trasmissione dati
Impianto elettrico Livello 3
- Cinque prese di corrente
- Due deviatori per punto luce
- Una presa tv e sat
- Una presa telefonica e trasmissione dati
- Un comando per tapparella motorizzata
- Un rivelatore per impianto anti intrusione
- Un rilevatore antiincendio

Per quanto riguarda la vera e propria realizzazione dell’impianto elettrico, adeguato al primo livello, andremo a collocare un interruttore per il punto luce in prossimità della porta d’ingresso della camera da letto presa per esempio. La presa tv la collocheremo frontalmente al letto, mentre le quattro prese le posizioneremo, due ai lati del letto, una sotto l’interruttore e la restante in prossimità della finestra.
Lampada di emergenza contro il blackout.
La normativa prevede anche un illuminazione di emergenza per permetterci la nostra mobilità in caso di blackout e garantire la nostra sicurezza quando si verifica questo evento nelle nostre case. Questa, essendo dotata di batterie interna, al blackout si accende autonomamente per un tempo limitato. Per di più l’uso di questo dispositivo nelle nostre abitazioni molte volte viene trascurato. Nella tabella successiva è indicato il numero minimo di lampade di emergenza che devono essere presenti nell’impianto elettrico così che possa essere adeguato alla normativa.
superficie abitazione | primo livello | secondo livello | terzo livello |
impianto in abitazione fino a 100 mq | 1 | 2 | 2 |
impianto in abitazione oltre i 100 mq | 2 | 3 | 3 |